Emergenza Urgenza: Un sistema in affanno su cui OPI può e deve fare molto
- Roberto Romano
- 14 ago 2024
- Tempo di lettura: 1 min

Se è vero che tutto il sistema sanitario è in affanno, lo è in modo particolare per l'area dell'emergenza urgenza. Il problema vero non sta nella sola demedicalizzazione del sistema, se pure esistente, ma è ben più ampio.
Gli infermieri vivono una stagione di assoluta demotivazione e stanchezza.
Le ragioni sono molteplici:
Mancato riconoscimento delle competenze sia in termini economici che organizzativi
Riconoscimento economico non commisurato a responsabilità
Mancato riconoscimento dei titoli accademici e curricolari
Percorsi a gestione infermieristica non correttamente implementati e valorizzati
Spostamento del sistema di emergenza urgenza verso la copertura di servizi non assimilabili al concetto stesso di "emergenza", al fine di vicariare servizi non esistenti o non ben funzionanti. Situazione che porta al fenomeno del boarding, con stress conseguente dell'intero sistema e del personale che opera in esso.
Tutto quanto detto sopra concorre, in modo sostanziale, alla fuga da quest'area con un enorme spreco di competenze, motivazione e benessere organizzativo e personale.
E' necessario investire in termini operativi, formativi ed economici nei percorsi di Triage, See and Treat, Codice Rosa, rendendo gli infermieri autonomi, nell'ambito delle proprie competenze, così come, per quello che concerne l'emergenza territoriale, sulla revisione continua del dispatch regionale e delle procedure territoriali.
E' fondamentale vigilare su quest'area, a suo supporto, attraverso un osservatorio specifico di OPI.
Molto importante, poi, definire precisamente gli ambiti di competenza dell'infermiere di emergenza e concorrere a mantenerne gli skill, nell'ambito del sistema ECM, con formazione dedicata ed erogata attraverso le più moderne tecnologie di fruizione e di simulazione ad alta fedeltà.
Roberto Romano
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